Intervista a Radio Lombardia


Ecco la mia intervista rilasciata a Radio Lombardia...

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Fitness & moda fashion a Milano

di EDOARDO GIACOVAZZO - Oggi la società moderna è sempre più esigente, richiede infatti maggior dinamicità, eleganza e sportività. All'uomo moderno non bastano soltanto le normali 24, ma molte di più, e deve essere sempre pronto, determinato e in forma. Il mondo della moda oggi ha compreso quest’ esigenza realizzando nuove linee e accessori d’abbigliamento.

Ne abbiamo parlato con Stefania Bravi, nota web influencer milanese ed ex ballerina professionista all'interno dell'Harbour Club di Milano, uno dei club sportivi più in voga di Milano, a pochi passi dallo stadio di San Siro. 

Tra le storie che anticipano gli stili più rilevanti per la prossima stagione troviamo sicuramente quella dello sport

Lo stile sportivo si concentra su materiali futuristici, volumi ergonomici, finiture colorate e forme squadrate ed oversize.

La funzionalità è il punto chiave dell'eleganza e della modernità, l'accessorio deve essere funzionale, comodo ma allo stesso tempo alla moda. 

Sneakers, tute, borse e backpack. Lo sport diviene parte integrante delle tendenze previste per la primavera estate 2019.

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Giovani imprenditrici della moda: intervista ad Angela Fani

Domenica 10 marzo presso l'auditorium  dell’I.I.S.S. Del Prete-Falcone di Sava (Ta) si è svolta una manifestazione  motivazionale per giovani imprenditrici della moda dal titolo "Creatività Donna- Vestiti... di arte" organizzata dal Soroptimist International Club di Grottaglie in occasione del progetto nazionale SIforma.

Videointervista a cura di Edoardo Giacovazzo alla Visual merchandiser manager Angela Fani e alle modelle Giulia e Sara


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Ricerca scientifica: contro gli infarti un nuovo farmaco

LONDRA - Le scoperte scientifiche aprono continuamente le porte a nuovi orizzonti, dandoci speranza nella lotta contro le malattie più gravi, come in questo caso particolare, quelle cardiovascolari. I ricercatori dell’Imperial College London (ICL), in collaborazione con l’associazione umanitaria inglese British Heart Foundation (BHF), è attualmente impegnato in laboratorio nello sviluppo di una nuova pillola che, secondo i primi test clinici, sarebbe sorprendentemente in grado di ridurre il rischio di infarti. 

Lo studio è stato pubblicato nella rivista scientifica Cell Stem Cell. Come si legge nel rapporto, la percentuale, secondo i risultati, è del 60%. Secondo i ricercatori della BHF, l’azione del farmaco blocca i segnali chimici dannosi che si producono quando il flusso di sangue nel cuore viene interrotto. Il rilascio di questi segnali è dato da un deficit di ossigeno, che a sua volta causa la morte dei tessuti e dunque un’insufficienza cardiaca pericolosa per lo sviluppo di ictus e infarti. Il nuovo medicinale coinvolge una proteina chiamata MAP4K4, che si attiva nel tessuto umano a seguito di un infarto e causa dei danni irreparabili al cuore e ad altre aree del tessuto organico.

Gli scienziati sperano che il nuovo trattamento aumenterà la percentuale di sopravvivenza ad un evento cardiaco di gravi dimensioni, riparando il tessuto danneggiato e proteggendo l’organo vitale da ulteriori complicazioni. «Trovare un farmaco che possa limitare i casi di morte del muscolo cardiaco durante e dopo un infarto, impedendo il declino verso una condizione di insufficienza cardiaca, è un obiettivo che la ricerca ha da decenni», ha dichiarato professor Metin Avkiran, direttore medico associato dell’ente BHF. «Nonostante vi sia stato un buon numero di farmaci promettenti in passato, non abbiamo ancora trovato quello che può essere utilizzato in una routine clinica». Ogni anno, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in Italia vengono colpite circa 120 mila persone. Questa cifra equivale ad una visita medica ogni 4 minuti.

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'E' tossica': crema per la pelle per neonati ritirata in tutta Europa

ROMA - Molte creme anti-arrossamento per bebè, usate in una zona estremamente delicata del corpo dei neonati, contengono un conservante, il butilparabene, che ha possibili effetti tossici sulla riproduzione e lo sviluppo. Le paste antiarrossamento agiscono in prossimità degli organi genitali dei bimbi e dunque, ancor più di altri cosmetici, devono essere usate con cautela e prestando la massima attenzione agli ingredienti che contengono.

Il 15 marzo 2019, il sistema RAPEX di informazione rapida per i prodotti non conformi della UE, con la notifica A12 /0418/19, ha invitato a non usare la crema per il bambino "URIAGE PREMIERE CHANGE CREMA PROTETTIVA BEBE 100 ML" in quanto contiene butilparabene (valore misurato: 0,051%). Questo composto organico aromatico, è un conservante ampiamente usato nei cosmetici ma da tempo sotto la lente di ingrandimento per i suoi possibili effetti tossici sulla riproduzione e lo sviluppo. Sospetti che sembrano sempre più fondati se le Agenzie governative per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari della UE sono arrivate a raccomandare di non utilizzare il composto nei cosmetici destinati ai bambini sotto i tre anni di età.

Nello specifico, secondo quanto è riportato dall'allerta del RAPEX, il prodotto è confezionato in tubo di plastica da 100 ml di colore blu e precisamente identifica l'articolo con il numero di lotto / codice a barre: 3661434002298, 801202 - EXP 01/21, prodotto in Francia. Secondo l’elenco degli ingredienti, il prodotto contiene butilparabene. Il contatto cutaneo con prodotti che contengono questo composto organico aromatico può avere una potenziale attività di disturbo endocrino. Le autorità sanitarie europee hanno così allertato gli altri paesi e il consiglio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è di non utilizzare questo prodotto per rischio serio di effetti tossici sulla riproduzione e lo sviluppo. 

La crema è stata ritirata dalle vendita nelle Farmacie a scopo preventivo, poichè, conclude RAPEX, "È vietata la vendita di prodotti cosmetici contenenti butilparabene usati dopo ogni cambio di panno." Nel caso delle paste protettive per il cambio dei pannolini, poi, l’invito dello “Sportello dei Diritti”, è di privilegiare prodotti naturali privi non solo di butilparabene, ma anche di parabeni e petrolati, questi ultimi sostanze di bassissima qualità ottenute dal petrolio e che sono diffusissime in questi cosmetici.

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I segreti del tennis: intervista a Roberto D'Adamo

Videointervista di Edoardo Giacovazzo al Maestro Nazionale FIT Roberto d'Adamo. D'Adamo si è affacciato al tennis professionistico giocando nel circuito internazionale da junior e poi da pro partecipando a numerosi tornei da 10-15000 $; a livello nazionale ha giocato in campionati di serie A2 e B; classificato 2^ categoria (serie B) per oltre 10 anni.

Attualmente Maestro Nazionale FIT, collabora con il prestigioso Hotel 5L "Borgo Egnazia" e insegna ai suoi allievi presso la struttura Icos di Fasano.

Il movimento tennistico in Italia è in continua crescita, sono infatti saliti a circa 380 mila i tesserati della FIT (Federazione Italiana Tennis) nel 2017, ben 40 mila in più dell'anno precedente. È questo l'incremento maggiore in assoluto tra le federazioni che fanno parte del Coni, riscontro che ha consentito di conquistare la 2^ posizione per numero di tesserati tra gli sport praticati in Italia.

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Diete low carb: si o no?

di EDOARDO GIACOVAZZO - Viste le vostre numerose richieste vediamo cosa ci porta la letteratura scientifica in merito. Di diete low carbo ne sento di tutti colori, alcune davvero assurde a tratti surreali, in realta’ andrebbe sempre programmato quello che si fa su misura del paziente.

Ogni persona ha caratteristiche e necessita’ differenti, programmare una riduzione calorica deve necessariamente essere studiata. Le diete povere di carboidrati che riducono i carboidrati in favore di un maggiore apporto di proteine o grassi, o di entrambi, sono una strategia di perdita di peso molto diffusa.

Sicuramente seguire programmi nutrizionali estremi e non controllati, puo’ portare a squilibri metabolici. Tuttavia, l'effetto a lungo termine (anni o piu’ di 5 mesi) di queste restrizioni non bilanciate  sulla salute  è controverso! Potrebbe dipendere dal fatto che i carboidrati alimentari siano sostituiti da grassi e proteine a base vegetale o animale.

Le diete low carbo, cosi’ come le diete up carbo, devono essere seguite per obiettivi e tempi specifici e sono due facce della stessa medaglia che seguono traguardi diversi.

Risultati immagini per diete low carbo
Nel caso dei body builders che mirano a un'ipertrofia sempre maggiore, seguono programmi multifasici di up carbo.

E' probabile che siano coinvolte diverse quantità di componenti bioattivi nella dieta a basso contenuto di carboidrati ( non bilanciata) rispetto a diete equilibrate, come amminoacidi a catena ramificata, acidi grassi, fibre, sostanze fitochimiche, ferro ematico e vitamine e minerali.

L'aumento del consumo di proteine e grassi animali possono stimolare percorsi infiammatori, invecchiamento biologico e stress ossidativo. Dall'altra parte dello specchio, invece, le diete a elevato contenuto di carboidrati, che sono comuni nelle nazioni asiatiche e meno favorite economicamente, tendono ad essere ad alto contenuto di carboidrati raffinati, come il riso bianco.

Questi tipi di diete potrebbero riflettere una scarsa qualità e quantita’ del cibo  con un carico glicemico cronicamente elevato che può portare a conseguenze metaboliche negative. (Dietary carbohydrate intake and mortality: a prospective cohort study and meta-analysis. Sara B Seidelmann, md et al volume 3, issue 9, pe419-e428, september 01, 2018).

Risultati immagini per diete low carbo
Il panorama nutrizionale di una persona deve prevedere sempre avere una ratio, per questo le diete fai da te o senza la guida di un esperto laureato nella nutrizione sono sconsigliate.

E’ necessario focalizzare l'obiettivo specifico e le necessita’ di ogni singolo caso alimentare specifico.

Come dico sempre io essere in forma e’ un dovere… e’ un impegno!

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Viaggio a Matera 2019 in quad


MATERA - Viaggio a Matera 2019 - Miglionico. A cura di Edoardo Giacovazzo e Fabio di Natural Fun. Montaggio video a cura di Daniele Martini

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The Tekken diet: insulina Vs glucagone

di EDOARDO GIACOVAZZO - Ecco un vero match all'ultimo sangue tra due campioni del nostro peso forma. Il nostro corpo e’ in una continua lotta tra aumento di peso e dimagrimento, un vero e proprio risiko in cui i livelli di zuccheri, di proteine e di grassi tirano le fila del gioco. Sono tantissime le sostanze che partecipano a questa guerra metabolica, talmente tante che non si conoscono ancora tutte.

In questo articolo voglio approfondire il ruolo cruciale di 2 rivali storici: l’insulina e il glucagone.

Conosciamo meglio i nostri antagonisti attraverso le loro caratteristiche e funzioni.

Insulina

L’insulina è un ormone ipoglicemizzante secreto dalle cellule β delle Isole di Langerhans del pancreas, isolato da F.G. Banting e C.H. Best nel 1921. E' stata la prima proteina ottenuta per via sintetica; nel 1966 fu realizzata da P.G. Katsoyannis la sintesi dell’i. umana. L’insulina è un polipeptide (peso molecolare vicino a 6000), costituito da due catene di amminoacidi/">amminoacidi a e b, unite fra loro da due ponti disolfuro -s-s-; un terzo ponte disolfuro congiunge due residui di cisteina della catena a. (fonte Treccani) 
Funzioni :
aumenta il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule ed ha pertanto azione ipoglicemizzante (abbassa la glicemia).  
aumenta l'accumulo di glucosio  sotto forma di glicogeno (glicogenosintesi) a livello epatico ed inibisce la degradazione di glicogeno a glucosio (glicogenolisi).
aumenta il passaggio degli aminoacidi dal sangue alle cellule, ha funzione anabolizzante perché stimola la sintesi proteica e inibisce la neoglucogenesi (formazione di glucosio a partire da alcuni aminoacidi).
aumenta  il passaggio degli acidi grassi dal sangue alle cellule, stimola la sintesi di acidi grassi  a partire da glucosio e aminoacidi in eccesso ed inibisce la lipolisi (utilizzazione degli acidi grassi a scopo energetico).
aumenta il passaggio di potassio all'interno delle cellule.
stimola la proliferazione cellulare.
stimola l'uso del glucosio per la produzione di energia.
stimola la produzione endogena di colesterolo.


La concentrazione basale di glucosio e dell’ insulina nel plasma allo stato stazionario è determinata dalla loro interazione in un ciclo di feedback. Basta pochissimo per scatenare la risposta insulinica, in presenza di sostanze zuccherine il nostro organismo attiva subito il suo rilascio. L'azione dell'insulina per abbassare i livelli di glucosio nel sangue deriva dalla soppressione della produzione di glucosio epatico e dall'aumento dell'assorbimento di glucosio nei muscoli e nei grassi. Il muscolo è stato a lungo considerato il principale sito di assorbimento del glucosio stimolato dall'insulina in vivo, con il tessuto adiposo che contribuisce relativamente allo smaltimento totale del glucosio nel corpo. (Obesity and Insulin resistance Barbara B.Kahn and Jeffrey S.Flier 2000 )

Avere una alimentazione adeguata e corretta ci permette di avere un rilascio adeguato di tale ormone senza eccessi. il vero problema non e’ nel caso acuto ('sgarro time'), ma soprattutto nel cronico (prolungato) che ci guida direttamente verso vere patologie. 


Glucagone 

Il glucagone è un  ormone polipeptidico di circa 29 amminoacidi sintetizzato come proglucagone dal pancreas (cellule α delle Isole di Langerhans) e dotato di azione opposta a quella dell’insulina (prodotta dalle cellule β), ossia capace di determinare una mobilitazione del glicogeno del fegato e un conseguente aumento della glicemia. (fonte Treccani).
La presenza di quest’ormone innesca dei meccanismi per far rilasciare il glucosio nel sangue come  la gluconeogenesi, la proteolisi epatica e la lipolisi nel tessuto adiposo. Il glucagone ha quindi un effetto lipolitico importante che potrebbe, se controllato, avere un risvolto positivo. La somministrazione di tale ormone esogeno può aumentare il dispendio energetico; pertanto, i ricercatori stanno progettando peptidi che combinano l'attivazione del recettore del glucagone come supporto per farmaci innovativi  che tratteranno l'obesità mitigando gli effetti iperglicemici del glucagone. (Peptides. 2018 feb;.problem or solution: the strange story of glucagon)

La secrezione di questo ormone e’ controllata da:   
ipoglicemia  
riduzione degli acidi grassi circolanti
diminuzione degli amminoacidi 
catecolammine e dagli ormoni del tratto gastro-intestinale. 


Funzioni : 

rappresenta l’opposto  dell'insulina e con la sua azione promuove la glicogenolisi a livello epatico (produzione di glucosio a partire dal glicogeno), inibisce la glicogenosintesi e stimola la gluconeogenesi (produzione di glucosio a partire da alcuni aminoacidi, dall'acido lattico e dal glicerolo).
non stimola la glicogenolisi muscolare, sensibile all'azione dell'adrenalina, ma soltanto quella epatica.
favorisce la sintesi surrenalica di catecolamine ed aumenta la forza di contrazione del cuore (azione inotropa positiva).
interviene anche nel metabolismo lipidico, stimolando la mobilitazione degli acidi grassi dal tessuto adiposo, favorendo la loro ossidazione ed inibendone la sintesi.


La vita  tra questi 2 ormoni in realta’ e’ simbiotica, essi sono modulati perfettamente a seconda delle necessita’ metaboliche e funzionali. La nostra vittoria in questa lotta ci sara’ solo se seguiamo delle linee guida alimentari adeguate.  Un corretto stile di vita, una sana alimentazione e un corretto allenamento.

Come dico sempre essere in forma… e’ un dovere, e’ un impegno!

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Creme solari: 'Necessarie nuove norme anche in Italia'

WASHINGTON – Migliorare l’efficacia delle creme solari e tutelare la salute della pelle. È questo l’obiettivo che ha portato la Food and Drug Administration (FDA) a rivedere le regole vigenti negli Stati Uniti in materia di protezione solare. Le direttive precedenti alla revisione risalivano a circa 30 anni fa. E si discostano poco da quelle tutt’ora vigenti in Italia. “Le nuove misure di protezione adottate negli Stati Uniti devono essere di esempio – esordisce il dott. Piergiacomo Calzavara Pinton, Presidente della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) -. Come società scientifica attiva nella prevenzione dei tumori della pelle possiamo solo auspicare che anche le autorità europee adeguino la normativa esistente nel vecchio continente per rendere i prodotti più sicuri e il consumatore più consapevole nella scelta e nell’ uso delle lozioni antisolari”. 

Ma in cosa consiste il diktat della FDA? Al bando PABA e salicilato di Trolamina, due delle molecole che filtrano la radiazione, contenute nelle creme solari, poiché non sicure e soprattutto non efficaci. Via libera invece a sostanze ‘tradizionali’ come ossido di zinco e biossido di titanio. Necessari ulteriori approfondimenti per verificare l’assenza di tossicità delle restanti dodici molecole, solo temporaneamente autorizzate negli USA. La FDA inoltre avverte che possono essere definite antisolari solo alcuni tipi di sostanze come gel, creme, lozioni, spray, oli, pomate, unguenti, paste e stick. Questa denominazione, invece, non può invece essere utilizzata per saponi, salviettine, shampoo e formulazioni di altro genere. 

Fondamentale, poi, la chiarezza delle etichette che riportano tutte le informazioni del prodotto, per una comprensione immediata del consumatore. Sulle confezioni, infatti, devono essere indicati i filtri solari contenuti nelle creme, l’SPF, ossia la protezione da UVB, la protezione da UVA e l’indice di resistenza all’acqua. Inoltre deve essere chiaramente specificato che i solari non proteggono dal tumore della pelle se non correttamente usati e associati ad adeguate misure di comportamento al sole. In vendita inoltre non possono circolare sotto l’etichetta di antisolari quei prodotti associati a repellenti per gli insetti. La FDA infine pone a 60 il valore massimo di SPF che si può indicare sulla confezione dei solari e chiarisce che tutti i prodotti che hanno SPF devono offrire anche una protezione valida da UVA, che deve aumentare al crescere dell’SPF.

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