Tumore del seno: -24% di mortalità se il paziente pratica attività fisica

ROMA – L’attività fisica è uno strumento fondamentale di salute anche per i pazienti oncologici. Con 150 minuti alla settimana di moto a intensità moderata si riduce del 24% il rischio di mortalità per il tumore del seno e del 28% per quello del colon-retto. Non solo. Lo sport rappresenta un ottimo rimedio contro i sintomi della fatigue, uno degli effetti collaterali più frequenti. Si calcola, infatti, che interessi la metà delle persone sottoposte a chemioterapia. Ma gli italiani colpiti da una neoplasia sembrano non essere consapevoli di questi benefici. Se l’88% rispetta le raccomandazioni degli specialisti contro il fumo solo uno su tre modifica il proprio stile di vita sedentario dopo una diagnosi di cancro. E’ quanto emerge dal convegno nazionale La Qualità di Vita in Oncologia promosso oggi dalla Fondazione Insieme contro il Cancro al Ministero della Salute. Rientra in un progetto, realizzato con il supporto non condizionato di AstraZeneca, per incentivare l’attenzione verso la qualità di vita nel paziente, con particolare riferimento alle pazienti con carcinoma della mammella, alla gestione degli effetti collaterali della chemioterapia, ormonoterapia, terapie target e immunoncologia. 

All’evento partecipano oncologi medici, infermieri, pazienti, familiari, cittadini e Istituzioni. E proprio al convegno è stato presentato il documento finale della Consensus Italiana: Neoplasia della mammella: impatto degli stili e della qualità di vita sull’outcome della malattia in fase precoce e nel setting della malattia avanzata. E’ stato scritto da un comitato di nove oncologi italiani coordinati dal prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro. “Negli ultimi anni sono aumentate le diagnosi precoci e le terapie anti-cancro sono diventate più efficaci - afferma il prof. Cognetti -. Un problema clinico rilevante è non solo garantire ai pazienti la sopravvivenza ma anche una buona, se non ottima, qualità di vita. Questo aspetto però non sempre viene ritenuto una priorità dall’oncologo, nonostante stia assumendo una dimensione rilevante. In Italia oltre 3 milioni di nostri concittadini vivono con un tumore a la sopravvivenza risulta in aumento. Questa particolare categoria di malati presenta nuove esigenze e bisogni. In totale più del 50% dei pazienti, che ha ricevuto una diagnosi da almeno cinque anni, soffre di effetti collaterali legati ai trattamenti che si manifestano a livello fisico e psico-sociale ed è necessario aumentare la consapevolezza su quali possono essere i rimedi. Anche la scelta tra trattamenti, dotati di simili attività, deve essere guidata dall’eventuale differente tossicità di questi farmaci. In quest’ottica, particolare importanza viene assunta da alcuni comportamenti utili non solo a prevenire il cancro. Oltre all’attività fisica il malato deve prestare grande attenzione al controllo del peso corporeo. Va inoltre eliminato il fumo e limitato il più possibile il consumo di alcol. Un’ampia letteratura scientifica ha dimostrato come siano tutti fattori sui quali bisogna intervenire per evitare la ricomparsa di una neoplasia e migliorare le risposte dell’organismo alle cure oncologiche”. 

“Anche l’alimentazione deve essere adeguatamente monitorata sia durante che dopo le terapie - aggiunge il prof. Paolo Marchetti, Direttore dell’Oncologia Medica B del Policlinico Umberto I di Roma -. La malnutrizione può impattare negativamente sulla qualità della vita, ridurre l’efficacia dei trattamenti chemioterapici e di conseguenza anche la sopravvivenza. Oltre l’80% dei pazienti però non ha mai ricevuto una valutazione sul proprio stato nutrizionale. E’ una consulenza ormai imprescindibile e che va personalizzata prendendo in considerazione eventuali perdite di peso e comorbidità. La dieta ideale varia poi in base alla neoplasia e al tipo di trattamento eseguito. Non vanno infine dimenticati gli effetti collaterali delle cure che spesso e volentieri interessano proprio l’apparato gastro-intestinale”. 

Al convegno di Roma la seconda sessione è dedicata al tema della prevenzione delle nuove tossicità. “Rispetto al passato, abbiamo a disposizione farmaci con effetti collaterali più contenuti - sottolinea la dott.ssa Alessandra Fabi, oncologa del “Regina Elena” -. La perdita dei capelli è ancora una delle controindicazioni più temute anche se gli ultimi chemioterapici provocano meno danni. Hanno anche dimostrato di essere più rispettosi della produzione di globuli bianchi, rossi e piastrine da parte del midollo osseo. Gli attuali farmaci oncologici sono più evoluti rispetto ad anni e in generale la qualità di vita è migliorata anche durante le cure. E’ quindi importante la lotta allo stigma anche nei confronti dei trattamenti. Tuttavia nonostante questi innegabili progressi il 37% delle pazienti lamenta spossatezza (fatigue) che è molto frequente durante il trattamento e può perdurare anche a 10 anni da esso. Quattro su dieci invece hanno problemi di dissenteria. Va migliorata la preparazione di tutto il personale medico-sanitario su questo aspetto delicato della medicina oncologica. Lo stesso vale per la ricerca, che attraverso nuovi studi, deve fornire risposte più precise sulla gestione di problemi che possono impattare fortemente sulla qualità di vita del paziente”.

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Avventura in quad a Matera: intervista a Fabio Di Marsico

MATERA - Oggi per la sezione interviste del Giornale di Puglia abbiamo fatto un giro nella Capitale della Cultura 2019, Matera, ed abbiamo incontrato un materano doc: Fabio Di Marsico. Fabio, dopo anni passati a lavorare in strutture alberghiere ha deciso di cambiare radicalmente vita e seguire l'istinto, coniugando l'amore per un mezzo duttile come un Quad a quello del meraviglioso territorio che ci circonda... Così nasce 'Natural fun'.

'Natural Fun' ha lo scopo di scoprire e promuovere il territorio lucano ancora poco conosciuto, con i suoi paesaggi meravigliosi e ricchi di storia, proponendo tour attraverso l’uso di Quad.

Il Quad è un mezzo divertente e adatto a tutta la famiglia e permette di  effettuare percorsi storici e naturalistici sia per principianti che per piloti esperti.

A Matera grazie a 'Natural fun' sarete sempre  accompagnati da un tutor/responsabile che conosce il territorio e potrà visionare che il tutto sia svolto in sicurezza e nel rispetto della natura e dei luoghi.

Il territorio materano si presta benissimo per i tour in Quad offrendo itinerari interessanti, spesso difficili da raggiungere con altri mezzi.

Il tour diviene in automatico l’anello di congiunzione tra cultura e avventura. Sarà possibile vivere un’esperienza indimenticabile lungo antiche mulattiere attraverso torrenti e verdi vallate, sentieri, boschi e gli splendidi panorami materani.

Oggi abbiamo visitato piazza San Pietro nel cuore dei Sassi di Matera ed il belvedere, affacciandoci a strapiombo sulla Gravina del Parco Murgia, che ci ha offerto una splendida visuale sul Sasso caveoso e Sasso barisano, mettendo in luce il percorso umano dalla Preistoria fino ad oggi. Per questo motivo Matera si colloca come terza città più antica al mondo!

Videointervista a cura di Edoardo Giacovazzo. Montaggio a cura di Daniele Martini.

CONTACTS:
https://www.facebook.com/Naturalfunitaly/


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Roberta Di Laura (intervista): 'Più danza sui social per trasmetterne le emozioni'

MILANO - Classe 1992, cuore tarantino e talento puro. Parliamo di Roberta Di Laura, giovane pugliese che sta facendo sempre più strada nel mondo della danza, facendo parlare di sè in giro per il mondo e conquistando gli spettatori con la sua inconfondibile leggiadria. Laura ha iniziato ad entrare nel panorama dell'arte coreutica fin da piccola, quando nella sua città natale ha cominciato a frequentare stages con insegnanti del calibro di Dino Bosco e Angelo Venneri, scoprendo così i primi segreti di vari e differenti stili, dal contemporaneo all'hip hop. La vera svolta, però, arriva nel 2004, quando all'età di dodici anni Laura intraprende il cammino nelle danza classica, strada notoriamente non dritta e spianata, ma che lei ha saputo percorrere egregiamente, riuscendo a distinguersi sia a livello nazionale che internazionale.

Nel 2013 approda alla Scala di Milano, dove ha l'opportunità di seguire lezioni di teoria e pratica della danza classica con i maestri dello storico teatro lombardo. Successivamente si affaccia fuori dai confini nazionali, aggiudicandosi una borsa di studio per l'Accademia Passaro Azul di San Paolo (Brasile), e segue nuovi stages con Michele Oliva, direttore dell'Oliva Contemporary Dance Project di New York e con Arianne Lafita Gonzalves e Vittorio Galloro, primi ballerini del Balletto di Cuba.

A soli vent'anni diviene membro effettivo del Consiglio Internazionale della Danza, massima organizzazione nell'ambito della danza, riconosciuta dall'Unesco e con sede a Parigi. Prosegue, dunque, il suo perfezionamento e, parallelamente all'attività di insegnamento, continua a conquistare premi di rilievo internazionale, entrando in contatto con numerosi Paesi, fra cui San Pietroburgo e Tokyo. 

Nel 2018 posa per il progetto fotografico “Stuttgart Tanz”,  “Wunderbar Taranto”, “Tanzen auf der Donau” ad Ulm e “Hamburg Tanz Projekt” realizzato ad Amburgo e “Interfoto Work Shooting” (Bonn). Protagonista inoltre dello spot ufficiale del Global Dance Festival 2018 (Atsugi – Giappone) e dello spot del “The Mystical Heart Festival” realizzato al Festungsruine di Singen (Germania).

Degni di nota inoltre le sue partecipazioni al convegno “Salute e longevità dalla dieta mediterranea” svoltosi a Berlino nell'ambito dei XXII Campionati Europei di Atletica Leggera, l’esibizione  a Palazzo Pantaleo di Taranto per la trasmissione televisiva “Linea Blu” andata in onda su Rai Uno, l'inserimento nel “Calendario Donne di Puglia 2019” e la sua partecipazione ad un prestigioso stage con Carla Fracci. Attualmente è docente di danza in Germania.

Videointervista a cura di Edoardo Giacovazzo.

CONTACTS:
http://robertadilaura.weebly.com/
https://www.facebook.com/robertadilaurafanpage/

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Stefania Bravi (intervista): 'Tanto studio e passione dietro il lavoro dell'influencer'



MILANO - Quest'oggi abbiamo il piacere di ospitare nella sezione 'Interviste' del Giornale di Puglia la fashion influencer milanese Stefania Bravi. Stefania nasce a Milano il 3 settembre 1992 e studia danza fin da piccola diplomandosi come danzatrice professionista presso l’accademia Dancehaus di Susanna Beltrami, di Milano, per la danza classica e contemporanea. Continua a lavorare come danzatrice fino al 2017. Personaggio nel film Italy Amore Mio di Ettore Pasculli per Uci cinema e per Crozza nel paese delle meraviglie.

Da sempre appassionata al mondo della moda, affianca alla danza studi di moda, fin dai suoi 18 anni.
Si diploma all’istituto Naba di Milano in Fashion Styling e Fashion Marketing e studia Fashion Image & Styling all’Istituto Marangoni di Miami, in America.

Nel 2013 apre il suo primo blog di moda, divenuto nel 2018 Gylda Creative, e sempre nel 2013 viene scelta come personaggio e ballerina per il film Italy Amore Mio, diretto da Ettore Pasculli. Poco tempo dopo partecipa al programma Crozza Nel Paese Delle Meraviglie su La7.

Dal 2013 lavora come Web Influencer e volto per diversi brand, creando contenuti social e web dedicati al mondo luxury, fashion, lifestyle e travel.

Nel 2015 viene scelta, per un anno, come ambassador da Mini Cooper. Nel 2016 diventa uno dei volti della campagna Ops Objects (cartacea e web) e viene nominata da Les Cahiers Fashion Marketing tra le blogger italiane più influenti. Nel 2018 appare nella vetrina del Brian & Berry Building di Milano come Ambassador della campagna di San Valentino ed è volto della trasmissione Follow Us su Tele7Gold. Nel 2018 diventa ambassador di Toyota, South Dade, a Miami. A dicembre 2018 si trasferisce per due mesi in Florida, grazie ad un importate progetto social in collaborazione con l’Istituto Marangoni di Miami.


Nel corso degli anni grazie alla sua influente presenza social collabora e rappresenta molti brand del settore moda e lifestyle come Hogan, Ferragamo, Dior, Elisabetta Franchi, Yamamay, Lancia, Fendi, Antonio Croce. Ad agosto 2018 vola in Canada e a Miami come ambassador ufficiale di Air Canada.

Ha collaborato, grazie al suo account Instagram, con brand quali Steven Madden, Tara Jarmon, Dove, Tiffany, Carlo Pignatelli, Swatch, Nomination, Angelo Marani, Burberry, Freddy, Melia Hotels, Me by Melia, Marriott, Shangri-La, Savini.


Dal 2017 lavora a tempo pieno con il suo account Instagram e il suo blog occupandosi di progetti legati al mondo moda e travel, in collaborazione con importanti brand, enti e strutture turistiche. Amante del mondo luxury, della moda e dell’arte, dedica molto tempo alla ricerca e allo studio delle tendenze. Maniacale per i dettagli e per la forma, definisce il suo stile elegante e ricercato.  Dal 2018, lavora anche come Art Director, dedicandosi alla progettazione di brevi Fashion Film.

Videointervista a cura di Edoardo Giacovazzo.

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Donne si ammalano di cancro a causa delle protesi mammarie: Ue avvia indagine


ROMA - L'UE ha istituito un gruppo di lavoro internazionale per studiare la relazione tra protesi mammarie e cancro e l'Italia partecipa alle riunioni in qualità di osservatore. Dopotutto i casi stanno aumentando in tutto il mondo dove si sospetta una connessione tra la chirurgia del seno e il tumore. Per la prima volta, la FDA (United States Drug Administration) ha lanciato l'allarme nel 2011 per identificare un campione.

Da allora, le autorità di tutto il mondo stanno cercando febbrilmente casi simili. Ad oggi, le autorità sanitarie hanno identificato a livello mondiale 660 casi di tumore attribuibile alle protesi. Nove donne sono morte per tumori ai linfonodi, ai polmoni o al fegato. Ogni anno circa 1,5 milioni e mezzo di donne si fanno operare il seno.

Per decenni le protesi mammarie sono state considerate innocue: ora le cose potrebbero cambiare. Sussistono molti elementi che fanno pensare come le portatrici di protesi mammarie siano confrontate con un rischio accresciuto di cancro: ma non conosciamo ancora la connessione esatta, affermano alcuni ricercatori.

Ora le autorità stanno discutendo su una eventuale limitazione dell'uso delle protesi. A tutte le donne che hanno protesi mammarie, dunque, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di effettuare regolarmente un controllo annuale con ecografia mammaria o almeno questa dovrebbe essere la normale procedura raccomandata da tutti i medici.

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Intervista alla Chef Ivana Fedele - Locanda dello Zing

Intervista a cura di Edoardo Giacovazzo alla chef Ivana Fedele e al titolare Mauro Fedele, protagonisti indiscussi della Locanda dello Zing, a Palagianello (Ta), in via Salvemini 36. Il ristorante, ormai punto di riferimento nella zona per turisti e non, è specializzato in cucina gourmet regionale e la sua ricca cantina vanta 400 etichette di vini ed oltre 50 etichette di distillati.





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Non dimagrisci? Non e’ colpa del nutrizionista!


di EDOARDO GIACOVAZZO - Oggi spezzo una lancia in favore della mia categoria... i nutrizionisti! Prima di entrare nel vivo del discorso, definiamo questa categoria:

nutrizionista s. m. e f. [der. di nutrizione; cfr. ingl. nutritionist, fr. nutritionniste] (pl. m. -i). – studioso di problemi della nutrizione, con particolare riferimento alla nutrizione degli animali superiori. (fonte Treccani)

Ricordiamo che possiamo definire con la parola nutrizionista solo e soltanto un laureato in Biologia (3 anni + 2 anni di specialistica) iscritto all’albo dei biologi previo il superamento dell’Esame di Stato di riferimento.

Fatta questa premessa, possiamo affrontare la tematica odierna. Ebbene si, se non dimagrisci le cause possono essere di varia natura e vanno analizzate tutte. Per il 99,9% dei casi la motivazione e’ la mancanza di volonta’, costanza e mission.

Quindi non date subito colpa al vostro biologo nutrizionista, analizzate i vostri comportamenti alimentari per migliorare i vostri risultati. Utilizzare una visione oggettiva di noi stessi ci permettera’ di aumentare la nostra consapevolezza. Come dice il detto: prima di giudicare, giudica te stesso o scagli la pietra ecc.

Scegliete il vostro referente di fiducia per la sua professionalità e competenza, dopodichè rimboccatevi le maniche e seguite il giusto programma alimentare.

 Come dico sempre io: essere in forma e’ un dovere… e’ un impegno!

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Attenti a quel bicchiere? Vediamo perchè...


di EDOARDO GIACOVAZZO - Volevo parlare di un  caro amico della nostra tavola: l'alcol.
Esso sia direttamente che indirettamente e’ sempre presente nelle nostre vite, spesso anche come protagonista.

I dati  ci confermano che nel 2017 il 65,4 per cento della popolazione di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. E' in aumento la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,9 per cento del 2007 al 44 per cento del 2017) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,6 per cento del 2007 al 29,2 per cento del 2017), mentre la percentuale dei consumatori giornalieri di alcol è in diminuzione, circa 21,4 per cento, rispetto a dieci anni prima (29,3 per cento nel 2007) (dati Istat).

Secondo la rivista Lancet l’alcol non da reali benefici alla nostra salute. Nella meta- analisi pubblicata ad agosto 2018 spiega le ragioni di questa affermazione.

Personalmente volevo portare alla vostra attenzione questo argomento, ma  tranquilli con questo non voglio dire che non dovete bere piu’ bevande alcoliche, ma lo scopo di questo post è di sensibilizzarvi aumentando la consapevolezza e limitando l’uso di questa sostanza. Ricordiamoci che vivere una vita sana e felice e’ la nostra priorità, l'importante e’ non vivere nell'eccesso!

Analizziamo alcuni studi:

L'uso di alcol è un importante fattore di rischio per diverse malattie e provoca una sostanziale perdita di salute. Essi hanno osservato che il rischio di  mortalità aumenta con l'aumentare dei livelli di consumo di questa sostanza. se invece tale  consumo si  riduce al minimo la perdita di salute è pari a zero. (Lancet  articles| volume 392, issue 10152, p1015-1035, september 22, 2018 alcohol use and burden for 195 countries and territories, 1990–2016: A systematic analysis for the global burden of disease study 2016)

IN una meta analisi ha utilizzato circa 700 dati sul consumo di alcol personale e della popolazione, insieme a circa 600 studi sul rischio del consumo di alcolici. La bevanda standard, definita come 10gr di alcol etilico puro, e’ stata valutata con i decessi attribuiti all'alcol e il daly (una misura della gravità globale di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della malattia, per disabilità o per morte prematura).

Questi risultati ci  suggeriscono  maggior attenzione alle politiche di controllo di tale sostanza, che  dovrebbero essere riviste in tutto il mondo, focalizzando gli sforzi sulla  riduzione  del consumo globale di alcol.

I piu’ grandi utilizzatori sono  quelli di età compresa tra i 15 e i 49 anni, per i quali la classifica degli alcolici è la principale causa di daly. In questa popolazione, l'uso di alcol è stato il principale fattore di rischio a livello mondiale nel 2016, con il 3,8% (3 • 2-4 • 3) di decessi femminili e il 12,2% (10 • 8-13,6) di decessi maschili attribuibili all'uso di alcol. (Lancet volume 392, issue 10152, p987-988, september 22, 2018 No level of alcohol consumption improves health)

Conosciamo meglio cosa e’ l'alcol e come e’ composto:

etilico, alcol alcol alifatico primario, c2h5oh, detto anche etanolo.
 
si ottiene industrialmente dai  processi di fermentazione alcolica di soluzioni zuccherine o per via sintetica. Si possono impiegare prodotti contenenti zuccheri fermentescibili o materiali contenenti sostanze capaci di fornire materie prime per la preparazione di soluzioni zuccherine. Possiamo suddividere questi prodotti  in 2 gruppi: al primo appartengono le barbabietole, la canna da zucchero, vari tipi di frutta dolce ecc.; al secondo le materie amidacee, come patate, cereali, e i materiali cellulosici, cioè legno e residui delle lavorazioni agricole (fonte Treccani).

E' un alcol con elevato contenuto energetico (7 kcal/g), valore intermedio tra quello dei glucidi e dei lipidi, ma a differenza di questi ultimi non viene accumulato e viene eliminato attraverso le urine e l’aria espirata o viene metabolizzato.

E' una molecola che non viene riconosciuta dal nostro organismo nè come substrato energetico nè come precursore metabolico, dunque come tale viene identificata come elemento di scarto. L’etanolo viene assorbito dall’intestino per diffusione passiva, una piccola percentuale di etanolo ingerito (0-5%) entra nelle cellule della mucosa gastrica del primo tratto gastrointestinale (lingua, bocca, esofago e stomaco) dove viene metabolizzato.

Dopo circa mezz’ora la restante parte entra nel sangue e l’85-98% viene metabolizzato nel fegato. solo il 2-10% viene escreto attraverso polmoni e reni.

Viene completamente ossidato nell’organismo, tuttavia non fornisce energia per il lavoro muscolare; esso è molto usato in medicina e in chirurgia come antisettico e per preparare numerose tinture, lozioni e pozioni. La prima tappa del metabolismo dell’alcol è la sua ossidazione ad acetaldeide.

Che danni causa l'eccesso di etanolo?

Vi consiglio un corretto uso delle dosi delle vostre bevande alcoliche, limitando gli eccessi.

Nel prossimo post parlero’ di un argomento interessante collegato a questo articolo: l'alcol fa ingrassare?

Come dico sempre : essere in forma e’ un dovere …e’ un impegno !

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Anna Falchi (intervista): 'Sono partita con una valigia di sogni e desideri, con tanta energia'


di EDOARDO GIACOVAZZO - La protagonista dello spazio dedicato alle interviste del Giornale di Puglia è Anna Falchi. All'anagrafe Anna Kristiina Palomäki Falchi, è nata a Tampere in Finlandia e nella sua carriera si è distinta sia nei panni dell'attrice che della conduttrice televisiva e di modella.

Nella sua vita, con la sua forte personalità, ha collezionato e realizzato tantissimi successi nel mondo del cinema, del teatro e nella tv, divenendo uno dei maggiori sex symbol femminili italiani degli ultimi anni.

D. Com'è iniziato il tuo percorso, la tua storia?

R. Bisogna andare nella preistoria. Sono partita con la valigia di sogni, di desideri e con tanta energia. Ricomincerei sempre la mia vita, la mia carriera perché le esperienze più belle sono quelle all'inizio, le prime soddisfazioni, i provini vinti, i primi lavori, i primi ingaggi, gli incontri e quindi, solo questo qua, non per essere più giovane, ma per quel tipo di spensieratezza con cui, comunque, si iniziava il percorso della vita perché, comunque, ero giovanissima, e quindi con questa spensieratezza qua. Ho fatto un po’ di tutto, ero pronta praticamente a tutto.

D. Hai qualche episodio in particolare che ci vuoi raccontare tra le tue esperienze?

R. Ho fatto un concorso di modelle in concomitanza a un cambiamento di casa, da Misano Adriatico dove vivevo a Pesaro, e mia madre mi iscrisse a un corso di portamento, per socializzare, e li ho conosciuto una ex modella che mi disse che avevo le caratteristiche per poter lavorare a Milano. Da lì, nel tempo libero, ho iniziato a fare scatti per giornali e di riviste nei week mentre studiavo. Ci fu un'agenzia di moda di Milano, pronta a selezionare delle ragazze, e poi sono stata scelta. Avevo un carattere forte, sono stata intraprendente. Mi ricordo, quando andavo a fare i casting, che c'erano Charlize Theron e Sharon Stone nella stessa agenzia che facevano i casting a Milano e spesso ci portavano i driver. Ho condiviso questa esperienza di modella anche con loro. È una cosa che non avevo mai raccontato. Mentre mia mamma metteva a posto delle cose, ho ritrovato tantissime foto. Mi ricordo, un San Valentino, un mio servizio fotografico per un giornale femminile che si chiamava Annabella, con un bambino. Ho avuto l'esperienza di lavorare con baby model, ed erano terribili come lo erano i bambini. C'era questo bambino ed io dicevo "quando io avrò un figlio, non farò mai la modella".

D. Quale emozione ti ha spinto nella tua carriera? 

R. Rendermi indipendente, avere i soldi in tasca e decidere di fare quello che volevo, di lavorare fin da giovanissima non potendo più studiare per motivi familiari. Non per diventare famosa, ma per lavorare. Ho avuto la fortuna di conoscere persone importanti che hanno creduto in me. Ultimamente ho ricevuto anche un premio alla carriera di cinema, che è stata breve. Ho fatto poche cose. Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi maestri del cinema che saranno sempre nella memoria di tutti, da Federico Fellini, che è stato il primo a credere in me, a Marco Risi, Dino Risi, a Carlo Rizzani, fino ad arrivare a Carlo Vanzina. Sono fiera ed orgogliosa di aver avuto questi incontri che tanto mi hanno dato. La popolarità è venuta di più con la televisione, ma lo è ancora oggi, col tutto che ci sono tante altre alternative nelle case degli italiani. Ancora oggi la televisione è più generalista, è quella che entra nell'immaginario collettivo, che tutti vedono, dove tutti mi riconoscono. In televisione sono venuta a contatto col grande Pippo Baudo, è stato un incontro speciale.

D. Qual è l'esperienza più bella che ti ha segnato?

R. Sicuramente lo spot con Federico Fellini, quello mi sembrava davvero incredibile di lavorare con un mostro sacro come lui, poi il fatto di venire dalla provincia di Rimini come lui, rimasi molto sorpresa che avesse scelto me, mi sembrava di vivere un sogno, lui riteneva di avermi incontrata in un suo sogno, disse "ho sognato proprio te". Per me era un sogno che si realizzava. Quello sicuramente di più, perché era un set così importante con Paolo Villaggio, con cui ho fatto poi, qualche anno dopo, anche un film da protagonista "Palla di neve" con Maurizio Nichetti, Monica Bellucci, Alessandro Haber, un cast di tutto rispetto. Mi hanno dato questa opportunità, come prima esperienza è di quelle che ti fanno tremare le gambe, ti facevano venire le farfalline nello stomaco.

D. Che progetti stai portando avanti attualmente?

R. "Anna e i suoi fornelli", sono molto contenta di questo, è una scommessa vinta e ringrazio il direttore di Telenorba, Antonio Azzalini, che proprio mi ha cucito addosso un programma che ha realizzato lui, iniziato come una prova e poi andato benissimo, oggi come oggi va in onda dall'Emilia Romagna alla Sicilia, oltre che la Puglia quasi in tutt'Italia, abbiamo rotto il muro della regionalità.

D. Progetti futuri? Hai qualcosa da svelarci in anticipo?

R. Sinceramente no. In divenire. È impossibile programmare prima.

ph credits: 'Anna Falchi' Facebook 

SOCIAL: 
https://www.facebook.com/anna.falchi.790/
https://www.instagram.com/annafalchi22/

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Sei obeso? Usa meglio i tuoi valori


HO PARLATO DI OBESITA’  IN UN CONGRESSO, DOVE HO SVOLTO IL RUOLO DI RELATORE.

ESISTE UN NESSO TRA OBESITA’ E VALORI, MA PRIMA DI SPIEGARVI QUESTA CORRELAZIONE DIAMO LA DEFINIZIONE DEL TERMINE.

VALORI:  SONO GLI  IDEALI CHE ORIENTANO LE NOSTRE SCELTE MORALI, RAPPRESENTANO I PRINCÌPI CHE I SINGOLI INDIVIDUI O UNA COLLETTIVITÀ CONSIDERANO SUPERIORI O PREFERIBILI. ESSI VENGONO UTILIZZATI COME CRITERIO PER GIUDICARE O VALUTARE  COMPORTAMENT I E  AZIONI. I  VALORI SI CONNETTONO  ALLA  REALTÀ SOCIALE , POLITICA, ECONOMICA E GIURIDICA, ALLE TRADIZIONI, AI  COSTUMI  E  AI  SIMBOLI  DI UNA COLLETTIVITÀ.  QUINDI I MUTANO NELLE VARIE CULTURE ED EPOCHE STORICHE.” ( FONTE TRECCANI)

OGNUNO DI NOI HA DEI VALORI BEN PRECISI COSTRUITI O EREDITATI DALLE NOSTRE ESPERIENZE DI VITA.

VI STARETE DOMANDANDO ALLORA COSA  C’ ENTRANO CON L OBESITA’  … 
C’ ENTRANO  E COME

SE UN INDIVIDUO HA COME PRINCIPIO  O  VALORE  UN  PESO E UNA FORMA FISICA  ADEGUATA E CORRETTA, TENDERA’ A SEGUIRE LA” MISSION DELLA DIETA E DELLA SALUTE.

INVECE SE  UNA PERSONA  HA UN PUNTO DI VISTA O UN VALORE OPPOSTI  SEGUIRA’ UNA DIREZIONE CONTRARIA E ANDRA’ INESORABILMENTE , SOTTO IL PROFILO ALIMENTARE,  VERSO L’ OBESITA’ E LE CONDIZIONI PATOLOGICHE.

ESISTE IL LIBERO ARBITRIO, OGNUNO DI  NOI PUO’ SCEGLIERE !  RICORDIAMOCI CHE AVERE UN RAPPORTO PESO- ALTEZZA IN ECCESSO” BMI “ CI  PORTERA’ INEVITABILMENTE IN CONDIZIONI DI  NON-BENESSERE.

CAMBIAMO QUINDI DIREZIONE , SCEGLIENDO  UNA FORMA FISICA ADEGUATA E BILANCIATA. SICURAMENTE AVREMO TANTISSIMI  RISULTATI  POSITIVI , TRA CUI  LA COMPLIANCE  E  LA RIUSCITA DELLA DIETA STESSA.

AMARE SE STESSI E IL PROPRIO BENESSERE È UNA PRIORITÀ.

RIPROGRAMMIAMO I NOSTRI VALORI E FOCALIZZIAMO  L’  OBIETTIVO CON UN  GIUSTO PERCORSO SALUTISTICO.

COME DICO SEMPRE  : ESSERE IN FORMA E’ UN DOVERE … E’ UN IMPEGNO!

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