(Pixabay /mohamed_hassan) |
EDOARDO GIACOVAZZO - Un terremoto ha scosso le nostre fondamenta in maniera tempestiva e inaspettata: si chiama Pandemia Covid-19. Questa volta non incentrerò l’attenzione sulla causa o il virus 19 carnefice, ma sulla nostra fragilità. L’uomo moderno ha mostrato le sue debolezze e false sicurezze, il mondo così come la situazione politica è instabile ed imprevedibile. Sta solo a noi raccogliere e trasformare questa situazione in un momento di possibile rinascita.
La natura ha mostrato sempre la sua violenza e aggressività, basta guardarci a torno per capirlo: fulmini, pioggia, neve, terremoti, vulcani e tsunami. La nostra vita è fatta anche di situazioni meno piacevoli (come accade nel famoso gioco da tavolo monopoli, troviamo carte inaspettate: imprevisti e probabilità) fa parte del gioco dell’ esistenza.
Cosa fare allora? Come uscirne fuori?
Bisogna per prima cosa prenderne atto e usare le nostre energie per creare nuove prospettive.
Senza la crisi, come diceva Einstein, non ci può essere rinnovamento e crescita sociale.
Le nostre passioni insieme alla creatività e la spontaneità sono utili strumenti per superare questa scossa epocale, che però devono essere coltivati quotidianamente.
Aggiungerei anche un altro fattore importate da tener conto: la pazienza.
Non siamo più abituati ad aspettare, la fretta è uno dei mali del mondo moderno.
“Anche se siamo rossi o arancioni o gialli… Sfogate lo stesso le vostre passioni dove potete”.
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