EDOARDO GIACOVAZZO* - In questa pandemia, più che mai, siamo nel marasma delle informazioni tra tv, virologi, politici, fake news, esperti e fenomeni da social media. In questa situazione chi sono le vittime? Sempre loro i cittadini che sono tra incudine martello e vivono nella totale incertezza. Premetto che non amo evidenziare e criticare nei miei articoli le situazioni in genere; prediligo infatti portare ottimismo e soluzioni in quello che scrivo, ma questa volta ho sentito il dovere di farlo.
Comprendo anche che gestire la situazione italiana non è facile soprattutto in questa pandemia, ma si possono trovare soluzioni decisamente migliori.
Ripercorriamo la situazione fin dall’ inizio, marzo 2020, dove gli stessi esperti del virus e dell’Oms avevano idee contrastanti e controverse sulle informazioni. Dubbi sull’efficacia dei guanti e delle mascherine ffp2/3 con valvola, inizialmente definite migliori, ma in seguito non idonee per l’ uso prolungato oltre le 8h.
La storia continua con errori sui numeri dei contagi e dei colori delle regioni a tratti “cangianti” come un camaleonte, il caos dilaga immensamente invece sull’ argomento vaccinazioni. Come il caso del vaccino AstraZeneca, che è stato strumentalizzato negativamente, quando alla fine è tutto rientrato perfettamente.
I cittadini vengono bombardati costantemente da notizie controverse, proprio come i raggi solari sui tetti delle case.
Arrivano prima le notizie e successivamente le procedure, tipico dell’ “italian style” politico, quindi i cittadini sicuri delle notizie ricevute in tv o sui giornali si recano da medici e farmacisti, che ancora non hanno ricevuto né procedure organizative né quelle informatiche.
Il risultato? Il caos. I citttadini fanno file inutili, stress e confusione che amplifica i disagi.
Parliamo delle vaccinazioni?
No, grazie sarebbe la risposta, ma diciamo che la situazione sta procedendo anche se a rilento soprattutto per le domiciliari.
La grave carenza è l’ ossigeno che ormai raro come l’oro è introvabile.
Le farmacie hanno chiesto inutilmente alle ditte produttrici di intensificare la produzione e le consegne, ma con scarsi risultati.
La richiesta è aumentata sì, ma lasciare le farmacie prive d’ossigeno per tanti giorni è una situazione critica.
La speranza è che presto i cittadini ritrovino un posto centrale in questa emergenza, e non l’ultima ruota del carro.
Solo aumentando la consapevolezza delle nostre istituzioni, come in questo caso, evidenziando i disagi, possiamo aiutare a trovare nuove soluzioni e idee.
* farmacista, nutrizionista, motivatore
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