MILANO 13 dicembre 2019. "Un regalo per un bambino" a cura dell'associazione Haziel. Intervista a ROSSANA RODA' (Presidente dell'Associazione Haziel e di Asigitalia). A cura di EDOARDO GIACOVAZZO. Montaggio video a cura di DANIELE MARTINI #associazionehaziel #milano #gdpwebtv
MILANO 13 dicembre 2019. "Un regalo per un bambino" a cura dell'associazione Haziel. Intervista a FABIO GALESI (Assessore Lavori Pubblici Municipio 8 Milano). A cura di EDOARDO GIACOVAZZO. Montaggio video a cura di DANIELE MARTINI. #associazionehaziel #milano #gdpwebtv
di EDOARDO GIACOVAZZO - Con l’invecchiamento della popolazione, la malattia di Alzheimer e le demenze sono diventate patologie rilevanti per la salute pubblica. Si stima che circa il 4,7% della popolazione anziana ne sia affetta (Istat).
Cos'è l'Alzheimer? scopriamo meglio questa patologia neurodegenerativa
Dati allarmanti per una malattia che ancora oggi è priva di una reale cura definitiva e risolutiva.
L'Alzheimer è un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive seguito da alterazioni comportamentali, personali e affettivi della persona affetta da questa malattia.
Attualmente non si ha una conoscenza completa di questo processo degenerativo celebrale e neppure delle cause che sono multifattoriali e complementari.
L' Alzheimer è caratterizzato principalmente da alcuni elementi specifici:
- presenza nel cervello di minuscole e numerosissime placche di beta-amiloide (Aβ)
- grovigli neurofibrillari di proteina tau-iperfosforilata (p-tau)
In condizioni fisiologiche la Aβ è normalmente presente sulla MCP della cellula e la P-tau sui microtubuli ha sia una funzione stabilizzatrice del citoscheletro sia la rimozione delle sostanze citotossiche.
Nell' Alzheimer la proteina tau-iperfosforilata e la beta-amiloide sono proteine iper-espresse pertanto il cervello non riesce più ad eliminare.
L' accumulo di queste sostanze inizia a danneggiare le cellule cerebrali anni prima della comparsa dei disturbi cognitivi. La degenerazione cellulare coinvolge inizialmente la regione dell' ippocampo a livello cerebrale, area dedicata alla memorizzazione e all'apprendimento cognitivo, inseguito il danno coinvolge l'intera area cerebrale.
The clinical use of structural MRI in Alzheimer disease, Frisoni, G. B. et al. (2010). Nature Reviews Neurology
La presenza di queste sostanze insieme ad altre porterebbe alla morte cellulare dei neuroni con rilascio di sostanze proinfiammarorie e pro-apoptotiche. Fondamentale è la diagnosi precoce di questa patologia che viene eseguita attraverso dei markers specifici.
Questi markers possono essere classificati in due grandi categorie:
Misure del deposito di Aβ nel cervello:
decremento dei livelli di Aβ42 nel liquido cerebrospinale
incremento dei livelli di Aβ42 nel cervello rilevati alla PET con tracciante per l’amiloide.
Misure di neurodegenerazione:
incremento del livello di tau-totale (t-tau) e tau-iperfosforilata (p-tau) nel liquido cerebrospinale
ipometabolismo misurato attraverso tomografia a emissione di positroni con fluorodesossiglucosio (FDG-PET)
atrofia medio-temporale rilevata tramite Risonanza magnetica strutturale (RMN).
Una scoperta tutta italiana quella pubblicata su Cell Death and Differentiation del 2 Dicembre 2019, ad opera dei ricercatori della Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini, mostra dei risultati importanti per la cura di questa patologia.
E' stato individuato un' anticorpo (A13) che può favorire la crescita di nuovi neuroni, grazie alla capacità di neutralizzare la proteina beta-amiloide e in generale gli A-beta oligmeri.
Vista la gravità e la diffusione di questa malattia neurodegenerativa è fondamentale prevenire e mantenere attiva la nostra mente.
(2019 Oct; 20(19): 4661.Published online 2019 Sep 20. The Role of Protein Misfolding and Tau Oligomers (TauOs) in Alzheimer’s Disease (AD) Barbara M. at All, J M SCI)
(Centroalzhaimer.org)
(Plasma amyloid and tau as dementia biomarkers in Down syndrome:Systematic review and meta‐analyses Fallah A at All dev. neurobio. 2019)
ROMA – Si stima che in Italia ci siano circa 280mila pazienti con virus da epatite C (HCV) ancora da diagnosticare, di cui circa 146mila avrebbero contratto l’infezione attraverso l’utilizzo anche pregresso di sostanze stupefacenti, 80mila mediante il riutilizzo di aghi da tatuaggi o piercing e 30mila attraverso trasmissione sessuale. È quanto emerge da uno studio* (aggiornato a novembre 2019) basato su un modello matematico presentato lo scorso novembre dalla dottoressa Loreta Kondili, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, al Congresso annuale dell’American Association for the Study of Liver Diseases (AASLD).
Grazie al progetto HAND - Hepatitis in Addiction Network Delivery, che ha permesso di distribuire 2.500 test rapidi nei Ser.D. coinvolti, sono aumentati del 20% gli screening sui tossicodipendenti con epatite C e si stima che circa 1.000 pazienti potranno essere inviati ai centri di cura. HAND è il primo progetto pilota di networking a livello nazionale patrocinato da 4 società scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD), che ha coinvolto i Servizi per le Dipendenze e i relativi Centri di cura per l’HCV afferenti a 7 città italiane (Roma, Milano, Torino, Bari, Modena, Caserta e Catanzaro). Il progetto si è articolato in diverse fasi: campagna informativa su oltre il 90% dei Ser.D. nazionali, con 16mila materiali divulgativi; campagna di screening con 2.500 test salivari rapidi distribuiti; programma formativo multidisciplinare con più di 300 operatori sanitari coinvolti.
I risultati del progetto, realizzato da Letscom E3 con il contributo non condizionante di AbbVie, sono stati presentati oggi a Roma nel corso di un incontro dal titolo ‘La gestione dell’HCV in pazienti consumatori di sostanze’, che si è tenuto nella Sala degli Atti parlamentari in Senato. “L’Italia ha un compito estremamente importante che le è stato dettato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: eliminare l’infezione da HCV entro il 2030 - ha detto il direttore scientifico della SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), Massimo Andreoni - Per questo dobbiamo lavorare sulle popolazioni a maggior rischio epatite C, cioè su quei soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa. Il progetto HAND si muove proprio in questo senso, dimostrandosi un valido modello per il suo approccio multidisciplinare in grado di mettere in collegamento Ser.D. con i Centri di cura per l’HCV. La sfida più grande, oggi, è quella di far emergere il ‘sommerso’, andando a cercare le persone infette che ancora non sanno di esserlo. Un’altra priorità da mettere in atto è il referral, cioè creare collegamenti sempre più stretti tra Ser.D. e centri per il trattamento. Infine c’è il ‘linkage to care’, che ha l’obiettivo di fidelizzare il paziente fragile al centro, grazie a professionisti che sappiano seguirlo e rispondere alle sue esigenze”.
È dunque sui pazienti con infezione cronica da epatite C non ancora diagnosticati che è necessario focalizzare l’attenzione, soprattutto alla luce di un dato: ogni paziente non curato, che fa uso di sostanze per via iniettiva, hanno fatto sapere di recente gli esperti, potenzialmente è in grado di infettare circa 20 persone nell’arco di tre anni. Così, nonostante l’Italia sia tra i primi 12 Paesi al mondo ad aver intrapreso il cammino verso l’eliminazione dell’HCV entro il 2030, come indicato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, allo stesso tempo rischia di non raggiungere questo obiettivo qualora non riesca a far emergere il ‘sommerso’. Per questo, concorda la comunità scientifica, c’è bisogno di un intervento immediato che preveda un aumento degli screening su tutto il territorio nazionale. Ed è in questa direzione che si è mosso il progetto HAND.
“Il progetto HAND si propone di dare la massima applicazione e migliorare i risultati dello sforzo straordinario che ha fatto l’Italia per curare i malati di epatite C - ha sottolineato il past president di FeDerSerD (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), Pietro Fausto D’Egidio - e di farlo soprattutto nei confronti dei malati tossicodipendenti, che sono uno dei più grandi serbatoi di infezione e quindi anche di trasmissione di infezione nel nostro Paese. Per motivare pazienti di questo tipo penso sia fondamentale un approccio multidisciplinare, con strutture integrate e coordinate tra i vari attori, che in esse devono agire per fare la diagnosi, avviare alla cura e creare meno ostacoli possibili al paziente, che di per sé vive già una vita difficile, fuggendo dalle sue responsabilità. Per eliminare per quanto possibile l’infezione da HCV nella popolazione dei tossicodipendenti ci vuole allora esattamente il lavoro che sta facendo oggi HAND in collaborazione con le società scientifiche, promuovendo una sensibilità all’interno di ogni nucleo di lavoro, dai Ser.D. ai centri di cura”.
“I Ser.D. non curano soltanto la dipendenza, ma indirizzano il paziente ad uno screening completo per quanto riguarda l’epatite C - ha fatto sapere il presidente della SIPaD (Società Italiana Patologie da Dipendenza), Claudio Leonardi - Non solo: il loro compito è anche quello di monitorare in un secondo momento che la terapia affidata venga regolarmente effettuata dal paziente, garantendo, a due soli mesi di distanza dall’inizio, l’eradicazione completa del virus HCV nel soggetto affetto. L’utilità del progetto HAND risiede nella sua capacità di integrare le attività svolte all’interno dei Servizi per le dipendenze con quelle dei Centri di cura, ai quali spetta il compito di affinare la diagnosi iniziale di screening fatta dai Ser.D. (anche con test rapidi salivari) e, laddove necessario, far accedere i pazienti a terapie specifiche. Un approccio multidisciplinare è l’essenza della valutazione diagnostica, a maggior ragione in una malattia multifattoriale come la tossicodipendenza”.
“Il progetto HAND è certamente innovativo perché, per la prima volta, ha collegato i Servizi per le dipendenze ad altri settori della sanità, come l’infettivologia e la gastroenterologia- ha evidenziato infine il presidente della SITD (Società Italiana TossicoDipendenze), Luigi Stella - In questo modo i pazienti, una volta diagnosticati nei Ser.D., dove c’è un’alta incidenza della malattia dell’epatite C, vengono indirizzati ai Centri di cura specializzati per ricevere il trattamento con i nuovi farmaci. E vale davvero la pena sottolineare questa straordinaria innovazione che stiamo vivendo dal punto di vista della farmacologia- ha concluso- perché oggi con i nuovi farmaci è possibile guarire dall’epatite C”.
A moderare l’incontro, il giornalista Rai Gerardo D’Amico. Ha partecipato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri; la vicepresidente della XII Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan; la direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roberta Pacifici; la ricercatrice dell’ISS, Loreta Kondili. E ancora: il presidente della EpaC onlus, Ivan Gardini, e i referenti dei Ser.D. e dei Centri di cura HCV coinvolti nel progetto HAND.
* “Estimated prevalence of undiagnosed hepatitis C virus infected individuals in Italy: a mathematic model to accurately measure HCV prevalence with a route of transmission granularity”, di Loreta A. Kondili, Massimo Andreoni, Alfredo Alberti, Salvatore Lobello, Sergio Babudieri, Antonio Saverio Roscini, Rocco Merolla, Walter Marrocco, Antonio Craxì.LEGGI →
Il supporto psicologico nell'oncologia svolge un ruolo cruciale, un vero valore aggiunto, per ottenere un miglior risultato salutistico. Un' argomento delicato che ho voluto fortemente approfondire in questa seconda parte sull' oncologia.
Ho avuto il piacere di parlare di quest' argomento con la Dott. Lara Bellardita, Psicoterapeuta presso l' istituto nazionale tumori di Milano.
Nell' oncologia oltre alla terapia è necessario aggiungere un sostegno psicologico per ottenere un miglior risultato.
Health 4.0 ? Vediamo di cosa si tratta ...
Bene l' evoluzione della salute 4.0 ad oggi si fonda su questi quattro aspetti :
Trattamento medico classico
Medicina basata sull' evidenza
Focus sul paziente al centro
Approccio integrato completo salutistico il paziente
Quest' ultimo punto mira ad avere un tipo di cura ad ampio raggio. Un coinvolgimento a campo aperto dove non solo c' è il medico specialista, ma anche il
medico di medicina generale, lo staff ospedaliero, il farmacista, lo psicologo e la famiglia.
Il paziente stesso viene coinvolto come soggetto attivo, informato e con il supporto di gruppi di cura multidisciplinari e network territoriali.
Obiettivo?
Il fine unico è quello di migliorare la qualità di vita dei pazienti. In particolare il paziente oncologico, che anche in quest' era moderna, viene isolato e ghettizzato.
Oggi è una realtà diffusa e necessità di conforto, aiuto sociale e non di distanza.
Il paziente oncologico vive in una realtà dove l'emozioni, se ben gestite, posso avere risvolti fondamentali sull' andamento della patologia stessa.
E' possibile ottenere grandi risultati attraverso la collaborazione multidisciplinare dei professionisti della salute e del paziente insieme alla cooperazione famigliare.
Una marea di plastica? Il termine non è assolutamente metaforico, anzi purtroppo è una pura realtà. Ho realizzato questo video il 12/11/2019 dopo una mareggiata, non mi aspettavo di trovare così tanto materiale plastico! Si parla tanto di ecologia, riciclaggio e innovazione...ma personalmente non vedo nulla di tutto ciò.
Ogni secondo vengono messi in commercio nuovi smartphone, droni, auto, softwares, aerei ecc.., tanta tecnologia & evoluzione tecnica.
Per la plastica invece? Nulla...assolutamente nulla... Non riesco a credere che non ci sono novità sul confezionamento e riciclaggio. Dov'è la tecnologia in questa plasticosa storia? Dov' è l' innovazione tecnica?
Oltre a recuperare quel' infinità di plastica che affoga il nostro mondo, perchè le aziende non investono sul packaging che usiamo tutti i giorni? E perchè non si utilizza il sistema di recupero della plastica retribuito ?
Ho posto tante domande a cui dovrebbero seguire tante risposte. In questa vicenda non ci sono vincitori nè vinti ma solo sconfitti.
di EDOARDO GIACOVAZZO - La vita frenetica e la velocità delle tele-comunicazione di oggi (social media, mail, smartphone, ecc.) ci portano inevitabilmente alla necessità di aumentare le nostre performance quotidiane.
E' ormai di grande uso e consumo utilizzare bevande energizzanti per ridurre la stanchezza e migliorare l' attenzione.
Anche se il caffè rimane una delle bevande più utilizzate, a tale scopo(soprattutto nel mondo occidentale), questi preparati energetici sono in forte crescita.
L' utilizzo cronico di queste famose bevande può avere effetti meno benefici del previsto. Anche il caffè ha delle restrizioni, infatti si consiglia una dose limite giornaliera di circa 3/4 tazze al dì.
Uno studio recente ha esaminato 38 adulti (19 donne, BMI medio 23 kg / m2, età media 22 anni) che hanno assunto energy drinks.
Hanno esaminato gli effetti cardiovascolari e metabolici degli energy drinks rispetto a un prodotto di controllo simile senza le sostanze attive.
Gli effetti di una singola somministrazione di un ED commerciale (a dosi elevate 750 ml - 1000 ml) dopo 1 ora, ha causato un aumento della PA sistolica (116,9 ± 10,4 a 120,7 ± 10,7 mmHg, media ± DS, P <0,01) e un prolungamento dell'intervallo QTc ([L' intervallo QT miocardio ventricolare depolarizzazione/ripolarizzazione] ( valori riscontrati 393,3 ± 20,6 a 400,8 ± 24,1 ms, P <0,01).
Anche la caffeina, ma non la taurina o il glucuronolattone, hanno causato un aumento della pressione arteriosa (PA) , ma nessun prolungamento del QTc.
Tutti i prodotti in studio hanno causato una diminuzione del glucosio sierico e un aumento delle concentrazioni di insulina dopo 1 ora rispetto ai valori basali.
Una singola assunzione ad alto volume (750 or 1000 mL) di un Energy Drinks ha causato alterazioni sfavorevoli di PT ,QTc e sensibilità all'insulina in soggetti giovani e sani. Questi effetti degli non possono essere facilmente attribuiti ai singoli componenti caffeina, taurina o glucuronolattone. (Energy Drinks Induce Acute Cardiovascular and Metabolic Changes Pointing to Potential Risks for Young Adults: A Randomized Controlled Trial Maryam Basrai at All , The Journal of Nutrition, Volume 149, Issue 3, March 2019, Pages 441–450)
Come tutte le cose è la quantità e la cronicità che fa la differenza, una singola lattina di un Energy Drinks non da nessun effetto patologico. L' utilizzo elevato e continuo di tali bevande sicuramente puo' avere effetti indesiderati.
Consiglio? Assumeteli Si, ma senza esagerare nelle quantità.
ROMA - Non si creda che l’alternativa fornita dalle sigarette elettroniche costituisca un “toccasana” per la salute dei fumatori. Sono numerosi gli studi che si stanno focalizzando sugli effetti dei vapori descritti dai produttori come assolutamente innocui e che purtroppo stanno rivelando numerose criticità anche di questi apparati. A dimostrarlo l’ennesima ricerca dell'Ohio State University, che hanno trovato sempre più dati sui loro effetti collaterali, come spiegano sulla rivista "Cardiovascular Research".
«Le e-cig contengono nicotina, particolato, metalli e aromi, non solo dell'innocuo vapore acqueo - commenta Loren Wold, coordinatrice dello studio -. Dagli studi sull'inquinamento atmosferico sappiamo che il particolato fine entra in circolazione e ha effetti diretti sul cuore. I dati sulle sigarette elettroniche vanno in questa direzione».Le prove dei loro effetti dannosi sul cuore e i vasi sanguigni si vanno accumulando. La nicotina aumenta la pressione del sangue e il battito cardiaco, mentre il particolato fa indurire le arterie, con effetti sui polmoni.
«Molti studi hanno esaminato gli effetti acuti dello svapo, ma l'effetto dell'esposizione cronica non è stato analizzato», aggiunge. Inoltre gli ingredienti e il modo di rilascio non sono standardizzati. Gli apparecchi di nuova generazione rilasciano più vapore concentrato per periodi più lunghi: ciò significa che i primi studi fatti hanno sottostimato il loro effetto.
«Molte compagnie non pubblicano il contenuto dei loro liquidi, sostenendo che ne sono proprietari - continua la Wold -. Servono più prodotti uniformi per studiare gli effetti acuti e cronici di ogni componente da solo e in combinazione». E a chi non ha mai usato nicotina, il consiglio è di evitare le sigarette elettroniche. «È troppo rischioso - conclude - pensare che non si diventerà dipendenti e non si avranno conseguenze negative. Non ne vale la pena. Le e-cig non sono un'alternativa innocua al fumo di tabacco».
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, fumare le sigarette elettroniche non ne vale la pena. Troppo rischiose per il sistema cardiovascolare. E' sempre bene ricordare alcuni principi di salute che appaiono banali ma che aiutano senz’altro a vivere meglio: fumare, così come avere un’alimentazione insalubre e uno stile di vita sedentario può contribuire ad occludere ed indurire la parete arteriosa, causando la condizione nota come arteriosclerosi. Altri rischi legati a questo problema sono l’angina e le malattie coronariche.LEGGI →
BARI - Sabato 14 e domenica 15 dicembre a Borgo Egnazia (Savelletri, Fasano) Expo Medicine, l’esposizione simbolo di eccellenza promossa dalla Fondazione AIMS per informare i cittadini e aggiornare i medici sulle più recenti e innovative attività di prevenzione medica. Anteprima a Villa Romanazzi Carducci (Bari), venerdì 13 dicembre con un evento formativo riservato ai giovani medici e dedicato all’importanza della comunicazione tra medico e paziente
‘Expo Medicine – Where Excellence is’ è un evento unico in Italia, dedicato a tutte le branche mediche, cliniche e chirurgiche. Simbolo di eccellenza si declina in 3 mondi: medicina, formazione e territorio. Promosso dalla Fondazione AIMS Onlus, con il supporto di Accademia Italiana Medici Specializzandi, leader nella formazione rivolta ai giovani medici, e AIMS Eventi, provider di Educazione Continua in Medicina (Ecm), Expo Medicine si aprirà a Bari venerdì 13 dicembre (dalle ore 8.30) con una pre-conferenza a Villa Romanazzi Carducci, dedicata all'importanza della prevenzione e della comunicazione medico-paziente. Sabato 14 (dalle ore 16 alle ore 20) e domenica 15 (dalle ore 9 alle ore 13) dicembre a Borgo Egnazia (Savelletri, Fasano) esponenti di spicco del mondo medico, tra i quali numerosi professori dell’Università degli Studi di Bari, coordineranno workshop nelle sette sale che saranno allestite per l’occasione nella zona congressuale. Si discuterà delle ultime novità in cardiologia, oncologia, chirurgia, ortopedia, pediatria, neuropsichiatria, otorinolaringoiatria, farmacologia, odontoiatria. Ma non solo. Il programma ospita anche incontri dedicati alla medicina di precisione, alla medicina legale e del lavoro, alla diabetologia, alle malattie immunologiche, ai vaccini, ai sani stili di vita, alla diagnostica per immagini, agli oppiacei del futuro. Expo Medicine non è solo un evento riservato alla formazione dei giovani medici. E’ una vera e propria esposizione dedicata alla salute. L’intera comunità pugliese, infatti, avrà la possibilità di assistere alle comunicazioni scientifiche e di accedere alle cosiddette "Case della Prevenzione", dove sono previste numerose e utilissime attività, a partire dalle visite gratuite che potranno essere effettuate solo dopo necessaria prenotazione online. Tra le "Case", a titolo esemplificativo, si citano la "Casa dei dolci Ricordi" dove si potranno incontrare le associazioni che dedicano la loro attività ad assistere e supportare le famiglie di persone affette da patologie degenerative quali Parkinson e Alzheimer; la “Casa dell’Infanzia" all'interno della quale si svolgeranno a favore di neo genitori corsi di disostruzione pediatrica, di igiene del neonato e di rianimazione pediatrica e saranno fornite informazioni su tutto quello che ruota intorno al tema vaccini. Collegato direttamente a questa ‘Casa’ sarà realizzato uno spazio per i più piccoli, all’interno del quale gli stessi potranno prendere parte ad attività, laboratori ludici e ricreativi. E ancora la “Casa della Donna” dove saranno effettuati esami di screening per la prevenzione delle patologie tiroidee e del carcinoma mammario; la “Casa dell’Uomo” dove si farà formazione e informazione su patologie oggi diffuse, ma taciute, tra cui eiaculazione precoce e disfunzione erettile; la “Casa del Sorriso”, dedicata all'igiene orale e allo screening delle patologie orali; la “Casa dell’Udito", dove si potranno effettuare controlli, ricevere informazioni sui rischi legati all’inquinamento acustico e testare gli apparecchi acustici più all’avanguardia; la “Casa del Cuore" che ospiterà focus riguardanti l’infarto e l’ipertensione con possibilità di effettuare dei check-up mediante l’utilizzo di ecografi messi a disposizione in loco; la “Casa della Cute” dove sarà possibile effettuare trattamenti viso, mani, capelli, make-up, rimodellamento corporeo e laser a carattere non solo meramente estetico, ma anche curativo; la “Casa dell’Alimentazione” dove si affronterà il tema delle intolleranze alimentari.
In particolare, si approfondiranno le cause, i sintomi e la dieta da adottare, il tutto accompagnato da consapevoli degustazioni di pane, olio, salumi, formaggi, birre, rum e cioccolato; la “Casa della Vista” dove si terranno controlli ad hoc e focus sui rischi legati a una scorretta esposizione ai raggi UV, prevenzione dell’insorgenza di patologie visive. In collaborazione con gli esperti della "Casa della Cute” si avrà la possibilità di partecipare all’esperienza make-up pensata per chi indossa gli occhiali; la “Casa della Psiche" dove verranno dati consigli utili alla cura delle cefalee, anche di tipo psicologico; la “Casa del Respiro” che sarà animata anche da associazioni che si occupano della prevenzione e cura del tabagismo; la “Casa della Robotica” come un approccio al futuro attraverso la chirurgia robotica, un universo in continua evoluzione; la “Casa dello Sport” dove l’esperienza associata di chirurgia laparoscopica permetterà di conoscere le tecniche più all’avanguardia e meno invasive possibili. Tutte le "Case" funzioneranno come centri sperimentali per associazioni, sponsor e medici che collaboreranno sinergicamente al fine di raggiungere l’obiettivo primario di Expo Medicine: informare e consigliare il “paziente” sulle più recenti e innovative attività di prevenzione. Expo Medicine è patrocinato da: Accademia Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale, Associazione Igienisti Dentali Italiani, Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), Società Italiana di Oncologia Ginecologica (SIOG), Società Italiana di Neonatologia (SIN), Società Italiana Nefrologia (SIN Reni), Società Italiana di Chirurgia (SIC), Regione Puglia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) OMCeO Roma, OMCeO Milano, OMCeO Taranto e ASL Brindisi.
Per ricevere ulteriori informazioni su Expo Medicine e/o per prenotare una visita gratuita compilare il form pubblicato sul sito www.expomedicine.it o telefonare al 375.6069191.
IL PROGRAMMA SCIENTIFICO DI EXPO MEDICINE
SALA EGNAZIA A
SABATO 14.12 dalle ore 16
GASTROENTEROLOGIA - Fegato grasso e chemioprevenzione del colon retto, infezione da Helicobacter pylori, Alfredo Di Leo
OTORINOLARINGOIATRIA - Impianti cocleari e protesi impiantabili, Nicola Quaranta
RADIOLOGIA - La nuova diagnostica per immagini (prostata, cuore, mammella), Arnaldo Scardapane
SCIENZE DELL’ALIMENTAZIONE - Stile di vita: chi sbaglia di più?, Giovanni De Pergola
DOMENICA 15.12 dalle ore 9
GINECOLOGIA - Carcinoma ovarico, profilassi chirurgica del carcinoma ovarico su base genetico molecolare, funzione mitocondriale e bioenergetica, vantaggi del test genetico e al posto dell’amniocentesi, gain health: la chirurgia ginecologica mininvasiva ambulatoriale, Ettore Cicinelli, Oronzo Ceci, Gennaro Cormio
SALA EGNAZIA B
SABATO 14.12 dalle ore 16
ANESTESIA - Gli oppiacei del futuro, Francesco Bruno
ANESTESIA - Supporto extracorporeo polmonare tramite EMCO, Salvatore Grasso
NEUROCHIRURGIA - Le malattie cerebrovascolari: dallo screening al trattamento, Francesco Signorelli
NEFROLOGIA - Ruolo del microbiota intestinale nelle malattie renali, Loreto Gesualdo
DOMENICA 15.12 dalle ore 9
EMATOLOGIA - La medicina di precisione in onco-ematologia, Attilio Guarini
OFTAMOLOGIA - Glaucoma e diagnosi precoce, Michele Vetrugno
PNEUMOLOGIA - Disturbi respiratori del sonno e obesità, Onofrio Resta
SALA EGNAZIA C
SABATO 14.12 dalle ore 16
CHIRURGIA GENERALE - La chirurgia epatica mininvasiva: MILS, Leonardo Vincenti
CHIRURGIA GENERALE - Nuove tecnologie in chirurgia epatica, Piercarmine Panzera
CHIRURGIA GENERALE - Breath biopsy nello screening del cancro colorettale, Donato Francesco Altomare
NEUROLOGIA - Tecniche avanzate di indagine funzionale nel dolore, Marina De Tommaso
SALA EDESSA
SABATO 14.12 dalle ore 16
CARDIOLOGIA - La prevenzione della morte improvvisa, la gestione dei pazienti con scompenso mediante telemedicina, Stefano Favale
CHIRURGIA VASCOLARE - La Patologia complessa dell’aorta toraco-addominale, Raffaele Pulli
CARDIOCHIRURGIA - Cuore artificiale: what’s news?, Aldo Milano
MEDICINA DEL LAVORO - Esposizione occupazionale ed ambientale a cancerogeni e sostanze tossiche ubiquitarie, Luigi Vimercati
DOMENICA 15.12 dalle ore 9
FISIATRIA - I Flussi informativi nella riabilitazione, Pietro Fiore
UROLOGIA - La salute sessuale della coppia, Carlo Bettocchi
CHIRURGIA GENERALE - Chirurgia robotica, mininvasiva, epatobiliopancreatica, Riccardo Memeo
SALA FLORINA
SABATO 14.12 dalle ore 16
ONCOLOGIA - Innovazioni in oncologia: la biopsia liquida nella diagnostica precoce e prevenzione, Franco Silvestris e Marco Tucci
CHIRURGIA TORACICA - Chirurgia mininvasiva del polmone e del mediastino, Giuseppe Marulli
ORTOPEDIA – La rigenerazione ossea. News in chirurgia vertebrale, Biagio Moretti
DOMENICA 15.12 dalle ore 9
FARMACOLOGIA – Medicina di precisione nelle miotonie non distrofica, Jean Francois Desaphy
Biomarcatori per l’identificazione preventiva e trattamento farmacologico in soggetti ad alto rischio di stroke criptogenico, Monica Montagnani
IGIENE - Comunicazione in Sanità pubblica, Michele Quarto
MALATTIE INFETTIVE - Ruolo del segmento V2 nel gene ENV di HIV nella trasmissione dell’infezione e possibili approcci terapici e vaccinali, Annalisa Saracino
SALA TORRI
SABATO 14.12 dalle ore 16
ODONTOIATRIA - Innovazioni tecnologiche e protocolli sperimentali in paraodontologia e chirurgia generale, Gianfrancesco Favia, Felice Roberto Grassi, Francesco Inchingolo, Massimo Petruzzi
DOMENICA 15.12 dalle ore 9
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE - Disturbi del neurosviluppo , Lucia Margari
PEDIATRIA - Prevenzione vaccini, Nicola Laforgia
SALA LIBRARY
SABATO 14.12 dalle ore 16
MEDICINA INTERNA - Le malattie immunologiche oggi. Focus sul LES, Angelo Vacca
MEDICINA INTERNA - Immunodeficit e terapia, Carolina Marasco
Un pasto fresco e sano rientra nella normalità oggi giorno tra le persone comuni e, in certi casi, risulta addirittura una cosa scontata. In Italia, così come in altri paesi, si vive una situazione di benessere nettamente migliore rispetto ad altre realtà.
Nelle Filippine milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà e trovare un pasto fresco e sano sembra un miracolo o una vera fortuna per tantissime persone.
Secondo l'Economist a Manila (capitale delle Filippine) la percentuale di povertà è al 20%, e in alcuni quartieri della città l'unica fonte economica è il cibo riciclato.
Si, proprio il cibo riciclato...
a notte fonda nelle discariche vengono depositati i rifiuti della città, che poco dopo possono diventare una fonte di ricchezza per i ricercatori di PagPag.
Cos' è il PagPag?
Se traduciamo letteralmente il termine in lingua tagalog significa “scrollar via lo sporco”, infatti i raccoglitori di pagpag recuperano dai rifiuti la carne ancora commestibile e riutilizzabile. Una volta raccolta viene "lavata", "cotta" e successivamente rivenduta.
Questo cibo riciclato rappresenta una realtà molto economica di nutrimento quotidiano e di guadagno per chi lo raccoglie.
Per recuperare il cibo riciclato vengono pagati con pochi pesos, e dopo trattamento, viene venduto a bassissimo costo.
In questo video della Bbc potete osservare meglio di cosa si tratta:
Il trattamento che viene applicato al cibo riciclato, lavaggio e cottura, non riduce la possibilità di contrarre infezioni, avvelenamenti e patologie acute e croniche.
Un vero pericolo che la gente povera va incontro non avendo nessun altra possibilità di comprare un pasto fresco.
Come ridurre il fenomeno PAGPAG?
Non ci sono soluzioni immediate a questo disagio alimentare, l' unico rimedio sarebbe quello di ridurre la percentuale di povertà che colpisce questo paese. Migliorare la qualità della vita delle persone più abbienti può decrescere notevolmente questo grave fenomeno alimentare e sociale.